Sempre più mobilità elettrica nel nostro futuro. Un futuro che in realtà è già bussa alla porta. Dal 2030 infatti la Commissione Europea ha prospettato un piano di transizione che di fatto segna il divieto di vendita di nuove autovetture con motore termico a partire dal 2035. In questo scenario, che mira al taglio totale delle emissioni di CO2 dai veicoli per il trasporto persone, si colloca la partecipazione di Confartigianato Autoriparazione a un Convegno organizzato dal Corpo Nazionale Vigili del Fuoco che ha approfondito gli sviluppi, le prospettive e le problematiche che il settore automotive riscontra in questo passaggio epocale, con particolare riferimento ai risvolti in termini di sicurezza.
Al convegno che si è svolto il 13 luglio a Roma, presso l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, hanno partecipato autorevoli ospiti, tra cui i rappresentanti di ACI Global, ANFIA, VVF, CEI e TEXA.
Nella sua relazione, il Presidente di Confartigianato Autoriparazione, Alessandro Angelone, ha messo in risalto, innanzitutto, la funzione sociale dell’autoriparazione strettamente correlata alla sicurezza stradale, il ruolo rilevante del comparto che, in tutte le sue molteplici e variegate articolazioni e specializzazioni, garantisce l’efficienza del parco auto circolante e la tutela degli utenti, erogando un servizio essenziale alle esigenze di mobilità dei cittadini, accompagnandoli verso scelte corrette per un utilizzo idoneo dei veicoli, anche rispettoso dell’ambiente.
Il Presidente si è soffermato, quindi, sul tema del progresso tecnologico in campo automobilistico e sulle nuove frontiere della mobilità, ora difronte a una rivoluzione, sottolineando la straordinaria capacità dell’autoriparazione di adeguarsi in funzione del progresso tecnologico, di rinnovarsi con soluzioni all’avanguardia, di rispondere in maniera puntuale e personalizzata alle diversificate esigenze degli utenti. Il comparto è fra gli attori principali del processo in atto e, come in tutte le precedenti occasioni in cui ha vissuto trasformazioni radicali e importanti, anche questa volta, è pronto ad affrontare da protagonista le nuove sfide del mercato, in primis la transizione ecologica, è pronto a dare il proprio contributo per una mobilità ancora più sostenibile.
Non mancano le preoccupazioni per l’ipotesi di una transizione troppo affrettata.
“Puntare in maniera esclusiva verso la trazione elettrica – ha sottolineato Angelone – appare controproducente sia poiché è un ambito che presenta ancora varie incognite sia in quanto il motore endotermico, di ultima generazione, presenta ancora notevoli vantaggi in termini di prestazioni per il contenimento delle emissioni di Co2, è idoneo ad utilizzare i sistemi e gli impianti già disponibili per l’uso di carburanti alternativi o a basso impatto ambientale. Abbandonare il motore endotermico significherebbe precludere agli utenti una valida opzione tecnologica, mettendo a rischio il settore produttivo interessato”. Molti poi i fattori di rischio connessi ai nuovi sistemi propulsivi che richiedono che “tutti gli operatori siano adeguatamente formati e qualificati, rischi a cui sono esposti anche tutti i soggetti chiamati ad intervenire in caso di emergenza e/o di soccorso”.
La formazione professionale, tema da sempre prioritario per la Categoria, dovrà essere ulteriormente rinforzata con tutte le iniziative idonee ad accrescere il livello di professionalità degli autoriparatori associati e garantirne l’aggiornamento continuo al passo con l’innovazione tecnologica, anche ai fini del contrasto al fenomeno della concorrenza sleale e dell’abusivismo. Per raggiungere questi obiettivi, il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Angelone ha auspicato la rimozione degli ostacoli e delle restrizioni all’accesso alle informazioni tecniche da parte degli autoriparatori indipendenti, informazioni essenziali per l’espletamento dell’attività riparative e manutentive, in conformità agli standard richiesti dalle case costruttrici. L’evoluzione del settore, al passo con il progresso tecnologico e con le nuove frontiere della mobilità, non può prescindere dal superamento di questa attuale problematica, che ha risvolti diretti sulla sicurezza dei veicoli.