“Abbiamo avuto modo di esaminare il testo approvato e apprezziamo l’impegno profuso per semplificare una disciplina così complessa e per rendere operativo il nuovo Codice in tempi brevi: siamo invero da sempre sostenitori che semplificazione, certezza delle norme e rapidità dei procedimenti siano indispensabili per favorire il lavoro e la crescita delle imprese”. È quanto dichiarato da Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Stefano Crestini, all’indomani dell’approvazione del nuovo Codice da parte del Consiglio dei ministri.
È altrettanto positiva la reintroduzione dell’obbligo di prevedere clausole di revisione prezzi, fermo restando la necessità che sia indicato – tra i motivi che danno luogo alla revisione – anche il costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Nello schema proposto sembrerebbe ancora una volta non essere stato colto a pieno il principio cardine della legge delega: “Non sono stati individuati strumenti efficaci per incentivare la partecipazione delle micro e piccole imprese al mercato dei lavori pubblici, quali potrebbero, essere ad esempio, gli appalti di prossimità “a Km 0” e la disciplina dei consorzi artigiani, nonché delle reti d’impresa”, puntualizza il Presidente di ANAEPA.
Proprio nella logica semplificatoria e di massima inclusione delle MPMI, con il permanere della questione relativa alla qualificazione delle stazioni appaltanti, la confermata discrezionalità loro concessa può rappresentare, secondo ANAEPA, un problema che attiene anche alla corretta valutazione, costruzione e gestione di un appalto pubblico. Allo stesso modo, l’estensione del meccanismo delle Soa anche al mercato dei servizi potrebbe operare una selezione artificiosa delle imprese senza garantire – al contempo – una maggiore qualificazione degli operatori.
“In questo momento storico la necessità di velocità non deve far venire meno il confronto. Siamo a disposizione per condividere tutte quelle modifiche necessarie a rendere questo Codice utile a gestire tutti i contratti, senza deroghe e a garantire quel che più auspichiamo: una tregua normativa”, conclude Crestini.