Il sistema che fa capo alla Camera di Commercio Industria Artigiananto e Agricoltura di Cagliari è da riformare, e i nodi che stanno emergendo in queste settimane – ultimo quello che riguarda il Laboratorio Merceologico – li avrebbero dovuti affrontare per tempo le Associazioni di Categoria, assumendosi la responsabilità di anni in cui gli organi amministrativi e gestionali, composti da dirigenti da esse stesse designati, accumulavano quei disavanzi che non sarebbero stati tollerati in nessuna impresa privata.
Come per la Fiera Internazionale della Sardegna.
Sebbene la chiusura dell’Ente Fiera sia stato un atto non concordato con la nostra associazione – afferma Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sud Sardegna – riteniamo che sia stata presa una decisione giusta, oltre che obbligata. Era infatti risaputo che la Fiera fosse da anni un ente in grande difficoltà, gestito senza una minima strategia di rilancio e ottimizzazione delle risorse di ogni genere e tipo, comprese quelle economiche. Possiamo parlare, senza tema di smentita – continua Murgianu – di incapacità di gestione e mancanza di visione da parte di chi ha sempre dato per scontato che poi, alla fine, a ripianare le perdite (elemento certo ogni anno) dovesse essere la CCIAA, togliendo in questo modo preziose risorse allo sviluppo del sistema economico del territorio.
Riteniamo che dopo il penoso spettacolo degli ultimi tempi, le Associazioni di categoria, che per legge concorrono alla gestione del sistema camerale, debbano – tutte e auspicabilmente insieme – farsi un esame di coscienza per capire cosa non ha funzionato e perché non si è riusciti ad impedire il deterioramento di un ente che appartiene non solo al Sud Sardegna ma atutta la Sardegna.
– Le imprese che rappresentiamo – conclude Il Presidente dell’Associazione di categoria – ci chiedono di dimostrare con i fatti che il nostro impegno di dirigenti nella gestione delle istituzioni camerali e nelle società del sistema è improntato esclusivamente all’interesse dell’economia del territorio e che non siamo impegnati in una corsa alla poltrona o alle prebende di questa o quella carica.
Se non si sarà in grado di fare scelte, talvolta impopolari, ma in linea con il grave momento economico e di sacrificio richiesto da tutto il sistema delle imprese e del lavoro, riteniamo che anche il sistema delle Camere debba essere seriamente messo in discussione, e, senza la necessaria visione e dotazione economico-finanziaria, debba essere ridotto a ufficio territoriale dal mero compito amministrativo di tenuta dei registri delle imprese.