Verso le elezioni regionali. Le proposte di Confartigianato Sardegna per la crescita delle imprese: Burocrazia

Il peso della burocrazia (1) nel nostro Paese è molto più elevato rispetto alla media dei Paesi dell’UE. L’analisi dei dati di Eurobarometro (Commissione europea, 2017) evidenzia che la complessità delle procedure amministrative è ritenuto un problema nell’attività dell’azienda dall’84% degli imprenditori in Italia, un dato di oltre 20 punti superiore al 60% della media Ue.

L’Indice di Confartigianato della Burocrazia per regione (2) offre un’analisi più dettagliata sulle differenze territoriali del peso della burocrazia su cittadini ed imprese. In questa classifica, la Sardegna si colloca al sestultimo posto, con un valore migliore rispetto al resto del mezzogiorno, ma peggiore delle altre aree d’Italia (Nord-est, Nord-ovest e Centro).

Particolarmente negativo l’indicatore sui tempi della giustizia tributaria. Il dato sardo è il peggiore tra tutte le regioni e i tempi sono 2,6 volte la media italiana (3.806 giorni vs 1.482) e 2 volte quelli delle regioni del Mezzogiorno (1.822). Fatta eccezione per i tempi della giustizia civile, tutti gli altri indicatori sono al di sotto della media italiana.

Tra quelli che registrano uno scostamento maggiore, si segnalano la creazione di valore delle partecipate dagli enti territoriali, l’indice di qualità del governo e la lunghezza delle code in uffici che erogano servizi. Una burocrazia meno oppressiva, una giustizia civile più veloce, ridotti tempi di attesa e servizi più puntuali costituiscono una condizione essenziale per liberare le energie produttive dei territori ed aumentarne la ricchezza.

A tal proposito, va evidenziato come l’Indice Confartigianato della Burocrazia mostri una forte correlazione negativa con il PIL pro-capite a valori correnti associando un maggiore peso della burocrazia alle regioni – fenomeno prevalente in quelle meridionali – con un minore reddito per abitante, generando una spirale di burocrazia e bassa crescita.

 

  1. OBIETTIVI:

Allineare i tempi della PA ai tempi delle imprese, abbattendo i tempi di erogazione delle risorse e dei servizi pubblici.

       LE NOSTRE PROPOSTE:

• Tempi di istruttoria delle istanze allineati ai tempi concessi alle imprese per presentarle, definizione di tempi rapidi e certi per la comunicazione degli esiti e l’erogazione delle risorse. Introduzione di sanzioni in caso di inadempienza.

• Meno convenzioni e affidamenti ad Enti terzi da parte della Regione, a cominciare dagli Istituti bancari delegati per le istruttorie dei bandi.

• Modifica del ruolo del SUAPE per accelerare il rilascio di pareri, concessioni e autorizzazioni, in caso di inerzia degli altri Enti pubblici coinvolti.

      2. OBIETTIVI:

Definire un quadro normativo chiaro e certo, favorire il rispetto delle regole e ridurre il fenomeno dell’abusivismo.

       LE NOSTRE PROPOSTE :

• Criterio della retroattività di ammissibilità della spesa nei bandi per gli incentivi alle imprese, anche per eliminare l’effetto annuncio che blocca l’avvio degli investimenti.

• Introduzione della tessera dell’hobbista, che regolamenti la partecipazione a fiere e/o sagre da parte di soggetti non imprenditoriali.

       3. OBIETTIVI:

Orientare l’azione amministrativa al raggiungimento di risultati significativi per cittadini e imprese.

       LE NOSTRE PROPOSTE:

• Collegamento della valutazione individuale di Dirigenti e funzionari della Regione ai risultati di Citizen satisfaction sui servizi.

 

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Note:

(1) Fonte: “Virtù e fortuna. piccole imprese nell’era delle trasformazioni – 13° rapporto annuale”, Assemblea Confartigianato 2018. L’indice è elaborato sulla base di 10 indicatori: Tempi della giustizia civile, Tempi della giustizia tributaria, Tempi di pagamento degli enti pubblici, Lunghezza delle code in uffici che erogano servizi, Pratiche online gestite dai Comuni, Durata opere pubbliche, Corruzione, Indice di qualità di governo, Assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici e creazione di valore delle partecipate dagli enti territoriali.

(2) Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat, Inps, MEF, Min. Giustizia, Corte dei conti e Agenzia coesione territoriale, anno 2018