ALIMENTAZIONE/Panificatori – Audizione Senato proposte legge panificazione

Si è svolta il 28 novembre presso la commissione industria del Senato un’audizione su due PdL riguardanti l’attività di produzione e vendita del pane. All’incontro erano presenti  il presidente Enrico Meini ed il responsabile del settore alimentare Arcangelo Roncacci. È stata apprezzata la scelta del legislatore di delineare un quadro legislativo organico e coerente garantendo nei confronti dei consumatori una corretta informazione e la qualità del prodotto con la valorizzazione del pane fresco e recependo le esigenze più volte manifestate dalla categoria. Entrando nel merito dei due provvedimenti, si è manifestata condivisione per la definizione delle differenti tipologie di pane in relazione anche ai tipi di lieviti impiegati, ai metodi di lievitazione ed ai processi produttivi utilizzati, nonché alla individuazione delle caratteristiche del panificio quale impresa in cui viene svolto interamente il ciclo di produzione del pane, del quale il relativo responsabile deve essere in possesso di adeguati requisiti professionali. È  stata sottolineata la necessità di introdurre modifiche per definire le caratteristiche del forno di qualità, inserendo nelle tipologie di pane fresco di qualità quella di pane fresco identificato da contrassegni e marchi istituiti dalle regioni nonché di armonizzare durata e contenuti dei corsi regionali di formazione del responsabile dell’attività produttiva. Inoltre, si è evidenziata l’esigenza di individuare un quadro sanzionatorio differenziato per il mancato rispetto delle varie disposizioni contenute nella legge (mancata formazione del responsabile, mancata presentazione della SCIA, ecc.). Infine, si è rilevata la necessità di coordinare la legge in esame con le altre disposizioni vigenti sulla produzione e vendita di pane che si sono susseguite negli anni, da ultimo il D.int. 1/10/2018, n.131, relativo  al Regolamento recante disciplina della denominazione di «panificio», di «pane fresco» e dell’adozione  della  dicitura «pane conservato», in modo da giungere alla  realizzazione di  un testo unico sull’attività di panificazione ai fini della migliore applicazione e relativo controllo.