Gli autoriparatori potranno continuare ad utilizzare la targa prova sui veicoli immatricolati per esercitare la loro attività d’impresa. E’ il risultato ottenuto grazie al pressing esercitato da Confartigianato Autoriparazione e contenuto nel Decreto Infrastrutture approvato il 2 settembre dal Consiglio dei Ministri.
In particolare, con la disposizione di cui all’articolo 5, commi 3 e 4, viene ammessa la circolazione di prova dei veicoli anche in deroga agli obblighi previsti dall’articolo 80 del Codice della Strada, per esigenze connesse a prove tecniche, ricomprendendo, quindi, l’ambito di attività delle imprese di autoriparazione.
Per l’utilizzo della targa prova resta fermo l’obbligo di copertura assicurativa, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di responsabilità civile verso terzi.
Le condizioni e il numero massimo di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili ad ogni titolare verranno stabilite con Decreto del Presidente della Repubblica, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, ai fini dell’aggiornamento del DPR 24-11-2001, n. 474 che regolamenta la circolazione di prova dei veicoli.
Soddisfatto il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone: “La nostra battaglia ha portato ad un risultato che inseguiamo da anni e che mette fine ad una querelle che ha coinvolto politica (ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture), giustizia (tribunali e Corte di Cassazione) e forze di polizia, provocando non pochi problemi agli autoriparatori. Ora il provvedimento del Governo sana finalmente la prassi, autorizzata dal ministero dei Trasporti fin dal 1999 ma messa in discussione più volte dalla Polizia stradale e dalla Suprema corte, di utilizzo della targa prova sui veicoli già immatricolati”.
“Con questo decreto trova finalmente l’epilogo una questione annosa che ha messo in seria difficoltà migliaia di imprese artigiane”, ha commentato Sara Moretto, deputata di Italia Viva, che si è impegnata per risolvere una volta per tutte la problematica.
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