E’ entrato in vigore il 17 gennaio il nuovo decreto sugli F-GAS o gas fluorurati ad effetto serra. L’obbligo, imposto da un Decreto Presidenziale, in attuazione al Regolamento Comunitario, è destinato a circa 1.000 tra aziende e i professionisti che installano, riparano, manutengono e smantellano sistemi e impianti contenenti tali gas, che impiegano circa 3mila addetti, e quindi verso tutte le attività che hanno a che fare con pompe di calore, lavatrici industriali, frigoriferi, condizionatori e climatizzatori. Le imprese già certificate dovranno iscriversi a un registro telematico, la “Banca dati gas fluorurati a effetto serra e apparecchiature contenenti gas”, mentre quelle senza certificazione dovranno prima ottenere il “patentino”.
Il testo apre alla speranza di mettere la parola fine ai casi di concorrenza sleale dato che introduce pesantissime sanzioni amministrative sia per gli installatori che non sono in possesso dei relativi patentini, sia per i loro clienti. In particolare, per le imprese che si avvalgono di installatori non certificati le sanzioni arriveranno fino a 100mila euro. Stessa cifra anche per il privato cittadino nel caso in cui il recupero dei gas dagli impianti avvenga attraverso installatori sprovvisti di apposito patentino.
“Se è giusto che il lavoro venga fatto da impiantisti seri e qualificati, nel rispetto delle norme e dell’ambiente – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – constatiamo che, nel corso dell’iter normativo, non sono state accolte alcune proposte che avrebbero mitigato l’eccessivo rigore delle sanzioni e, dall’altro, eliminato alcune lacune che limitano l’efficacia del decreto F-gas”. “Auspichiamo – continua Matzutzi – che sia possibile arrivare ad una armonizzazione del sistema sanzionatorio, riproporzionato sulla base delle sanzioni previste per i venditori che appaiono essere più clementi. Inoltre abbiamo chiesto una forte riduzione delle sanzioni previste per le imprese in caso di ritardato inserimento dei dati nella Banca Dati F-GAS (entro 30 giorni) che appaiono troppo elevate, fino 15mila euro, rispetto alla natura amministrativa della violazione. La sproporzione, infatti, rischia di causare effetti opposti, andando a pesare solo sulle imprese regolari che rischiano di essere facili bancomat per fare cassa. I controlli, sarebbe bene, si concentrassero invece su chi il patentino non lo possiede, e non, al contrario, su chi è già dotato dei permessi per operare”.
“Sottolineiamo – ricorda il Presidente – che le imprese regolari hanno sostenuto un percorso di formazione e certificazione delle proprie competenze e sono le sole qualificate a operare sulle apparecchiature e macchine frigorifere. Questa è una informazione rilevante soprattutto per i cittadini poiché, essendo stata correttamente individuata tutta la filiera dei soggetti che concorrono all’obiettivo fondamentale della riduzione delle emissioni a effetto serra, sono state anche previste le relative, pesanti, sanzioni”.
Confartigianato Sardegna ricorda agli utenti come sia indispensabile, in fase di acquisto, installazione, manutenzione e smantellamento delle apparecchiature e delle macchine frigorifere, rivolgersi agli impiantisti qualificati, abilitati presso le Camera di Commercio ai sensi del D.M. 37/08 e in possesso delle certificazioni F-Gas in corso di validità. Secondo l’Associazione Imprenditoriale il pericolo è che i cittadini, possessori di condizionatori domestici, non siano consapevoli di essere “operatori” e soprattutto che, se si dovessero affidare a personale non qualificato, rischierebbero una sanzione da 5.000 a 100mila euro.
Confartigianato Sardegna, per questo, chiede più controlli verso i venditori che, attraverso il rigoroso adempimento dei propri obblighi, possono garantire la piena tracciabilità delle macchine e degli F-Gas, oltre che svolgere un prezioso ruolo di informazione dovendo chiedere agli utilizzatori finali una dichiarazione contenente l’impegno che l’installazione sarà effettuata da un’impresa certificata.
“Insomma – conclude il Presidente Matzutzi – gli installatori e manutentori di Confartigianato ci sono e mettono la propria professionalità al servizio dei cittadini per contribuire al controllo di prodotti e sostanze che, in caso di uso improprio, sono dannose per l’ambiente e per la salute”.