Ha debuttato nei giorni scorsi la nuova iniziativa di Confartigianato “A colloquio con…”, un ciclo di incontri con esperti di economia, scienze sociali, politica, imprese, comunicazione per analizzare la situazione economica e sociale del Paese e tracciare le prospettive del futuro post pandemia. Ad aprire la serie dei confronti, che coinvolgono il Sistema Associativo, è stato Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, docente universitario, editorialista per quotidiani e periodici e autore di numerose pubblicazioni in materia di welfare, previdenza sociale, fiscalità.
Brambilla è autore de “Le scomode verità su tasse, pensioni, sanità e lavoro” un libro ‘fuori dal coro’, che demolisce luoghi comuni e fa luce sui problemi irrisolti dell’Italia.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha introdotto la conversazione con Alberto Brambilla spiegando il significato dell’iniziativa “A colloquio con…”, pensata per approfondire i temi centrali per il futuro dell’Italia, offrendo al Sistema Confederale un’opportunità di ascolto e di interlocuzione che faccia emergere consapevolezza, sollecitazioni, proposte nell’interesse generale del Paese e con un’attenzione specifica alle prospettive dell’artigianato e delle piccole imprese.
Nel suo libro, Alberto Brambilla smaschera quelle che egli definisce ‘bugie’, costruite dalla politica per raccogliere consenso. “Siamo un Paese – ha spiegato – che studia poco e ripete come un mantra le cose che si sentono dire. L’obiettivo del libro consiste nel far capire le cose per quello che sono e non per quello che appaiono o per come ci vengono contrabbandate dalla politica e amplificate dai media”.
Sotto la lente di Brambilla finisce l’eccesso di spesa pubblica, sbilanciata sull’assistenza che gonfia il debito e comprime il nostro potere contrattuale e la nostra libertà economica. Un’altra verità scomoda riguarda gli scarsi investimenti sul capitale umano e sulle infrastrutture con il rischio di non creare alcun futuro per le nuove generazioni. Tra i luoghi comuni e i pregiudizi da sfatare, Brambilla ha poi indicato quelli che riguardano le piccole imprese e in generale il lavoro autonomo, vero asse portante dell’economia che invece è stato trascurato a vantaggio dei diritti del lavoro dipendente. “Siamo un Paese molto teorico – ha sintetizzato Brambilla – dobbiamo imparare a rivalutare la pratica”.