INSULARITA’ – Gli artigiani sardi chiedono allo Stato di poter crescere e competere con pari diritti in Italia ed Europa

Antonio Matzutzi, Presidente Confartigianato FRAS

Secondo Antonio Matzutzi (Presidente Confartigianato Sardegna) è ora di finirla con le “non risposte” da parte dello Stato Italiano: “l’Insularità in Costituzione è una necessità non un privilegio”.
La Confartigianato con il Comitato per sensibilizzare imprese e cittadini.

Trasporti, infrastrutture, energia, pressione fiscale, competitività.

Sono queste alcune delle “zavorre” che la Sardegna si trascina dietro
da decenni, che influiscono negativamente sul sistema produttivo sardo
e sui suoi abitanti, e che lo Stato, in oltre 70 anni, non è riuscito
nemmeno a mitigare.

Per questo le aziende artigiane di Confartigianato Imprese Sardegna
hanno deciso, ancora una volta, di prendere posizione rispetto alla
“non risposta” del Governo Nazionale sulla proposta di inserimento
dell’Insularità in Costituzione.

“Sono passati quasi 2 anni, e ben 3 Governi nazionali, ma della
richiesta fatta dal Comitato per l’Insularità in Costituzione si sono
perse le tracce – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – vorremmo capire perché lo Stato non
ci ascolta e non agisce, concretamente, per colmare tutti i gap,
evidenti e quotidianamente tangibili, che affliggono la nostra
regione”.

“Oggi, per fare impresa in Sardegna, bisogna essere più bravi e più
tenaci almeno 5 volte di più rispetto agli altri colleghi del resto
d’Italia  – continua Matzutzi – ma solo perché gli evidenti svantaggi
che affliggono le realtà economiche non hanno nessuna compensazione da
parte del Governo Nazionale”. “Non stiamo chiedendo privilegi o
scorciatoie – sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna  –
chiediamo solo di avere le stesse possibilità di crescita, di
sviluppo, di pari diritti e opportunità che, da sempre, che hanno
altre imprese di altri contesti. Gli imprenditori non vogliono
assistenzialismo: chiedono solo di essere messi in grado di competere
a pari regole con le altre regioni d’Italia, dell’Unione Europea e del
bacino del Mediterraneo”.

“In ogni caso, è incredibile vedere come Roma, anziché essere vicina
all’Isola, alle attività produttive che faticano tutti i giorni e ai
sardi – conclude Matzutzi – rimanga silente e immobile. Su questo
atteggiamento rimaniamo sbalorditi ma devono sapere che non rimarremo
impassibili di fronte alle “non risposte” perché ci batteremo fino a
quando il riconoscimento dell’Insularità non verrà scritto in
Costituzione. Siamo, e saremo in futuro, di fianco al Comitato nelle
azioni che poterà avanti e in tutte le attività che saranno utili a
sensibilizzare imprese e cittadini”.